L’associazione Energia Ludica
Energia Ludica è il traguardo di un cammino, ma contemporaneamente ne è il primo passo. E’ frutto di un’incontro, molto casuale con uno strano signore, Donato Mariniello, che nel 2001 folgorò appassionatamente un giovane studente universitario di scienze ambientali.
Era una festa di quartiere, a Milano, dove svolgevo attività di volontariato da giovane ventenne, quando ad un certo punto si presento questo signore in renault quattro piena di cose. Aprì il portellone e ne usci un magico mondo. Carretti di legno, Catapulte, Astronavi di legno, Trottole (all’epoca non le notai molto…) e un Flipper. Fu amore a prima vista.
Tornai a casa e dissi a mia mamma:”Devo costruire un flipper!” Lei sorrise, mi diede 27 mila lire per comprare un trapano, e mi aiutò a costruirlo. Riempii la casa di materiali, ben oltre quelli che servivano per la costruzione, ma poco importa. Nel giro di pochi giorni in salotto c’era talmente tanto legno e materiale da costruire un’arca di Noè.
Mio padre mi insegno a usare il trapano. Mi raccontò della sua stessa meraviglia di quando era giovane e tornò dal suo primo giorno di lavoro. Raccontò a nonna di aver lavorato ad uno strano macchinario che era in grado di fare i buchi… un trapano.
Ci volle più di un mese per completarlo, ma alla fine costruii il mio primo gioco di legno.
Il Primo gioco realizzato. Un mitico Flipper!
Ha fatto una carriera straordinaria nel Ludobus per più di 10 anni. Ora giustamente riposa nella bacheca degli eroi “ludici” nella sede di Energia Ludica.
Non mi sono più fermato.
All’inizio facevo animazioni da solo, con la mia macchina, per il Commercio Equo e Solidale del mio paese, la cooperativa Mondoalegre, poi insieme ad alcuni amici nel 2005 fondai l’associazione Colpo d’Elfo, e i miei giochi diventarono ufficialmente un Ludobus.
Un Ludobus, una ludoteca itinerante di giochi della tradizione popolare. Oltre al lavoro da educatore, i sabati e le domeniche ero in giro per sagre e feste a fare giocare grandi e piccini, con il mio amico carissimo Marco Montanari. Nel 2010 nacque la prima Energia Ludica (ancora senza trottole…) una ludoteca fissa nel comune di Inzago, uno spazio splendido che vi racconterò in un’altra sede, che fungeva sia da base invernale per il ludobus, sia come spazio vendita di giochi. Fallii nel giro di un’anno e mezzo, con un bel po’ di debiti. Perché? Perché ho scoperto di non essere un commerciante, di non volere che il mio rapporto ludico con le persone sia mediato esclusivamente da una transazione economica. E così chiusi il negozio. Tornai in strada a giocare.
Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Durante quel periodo comprai delle trottole da un bravissimo artigiano austriaco. Fu il secondo amore ludico della mia vita. Ma ormai erano 10 anni che costruivo giocattoli in legno, e volevo imparare a farle. Grazie ad Andrea, che ringrazierò per sempre per questo ed altro, conobbi Giovanni, sono debitore di altrettanti ringraziamenti, ed imparai a fare le trottole.
L’altro seme meraviglioso che seminai fu una piccola invenzione: negli ultimi mesi del negozio, andavo a lavorare alla mattina da due falegnami bravissimi, Franco e Mario, che tutt’ora considero i miei maestri, un po’ aiutavo loro, un po’ costruivo i miei giochi. Grazie a Luca, anche lui falegname, costruii la prima pista delle trottole. Piccolina e con un po’ di difetti… ma aveva già le potenzialità che oggi trovate nella Pista del Gufo. Ricordo che un pomeriggio in negozio feci vedere l’idea ad Andrea, e gli dissi che volevo costruirne una più grande per il Ludobus. Gli feci vedere un meccanismo di lancio che secondo me poteva andare bene e una bozza di progetto. All’epoca non avevo tantissimo tempo (tre pomeriggi lavoravo anche come istruttore di minibasket), per cui l’idea rimase nel cassetto per un po’.
Furono Andrea e Giovanni a costruirne la prima versione, appena dopo aver fondato tutti e tre insieme l’associazione il Tarlo. Fu un periodo meraviglioso, di amicizia e creatività, di passione e di realizzazione personale. Portai nel Tarlo tutto me stesso, idee, energia, passione e tanto altro. Era il 2012.
Lasciai il tarlo a settembre 2016. Qualcosa si era incrinato, forse solo nella mia testa, e da allora il mio cuore ritornò ad Energia Ludica.
Negli ultimi cinque anni ne sono successe di ogni, dalla nascita di mia figlia, dalla scomparsa di mia madre, dalla ripresa delle attività (sono ripartito praticamente da zero), fino al covid (che mi ha riportato allo zero), un trasloco, un laboratorio/magazzino sempre più piccolo, sempre più giochi e finalmente Trottole (tante trottole!), e nuovi compagni di cammino che potete conoscere nella pagina: Ci mettiamo la faccia!
Siamo nel 2021 e tra qualche mese traguarderemo uno dei sogni che ho sempre avuto (e una volta sperimentato, anche se in piccolo…), ma ripeto. E’ solo il primo passo.